destionegiorno
Un tempo scrivevo molto. Avevo parole che venivano a trovarmi ed assemblavo insieme, spesso riuscivo a farle danzare. Il tempo, la vita, la consapevolezza, gli avvenimenti, mi hanno smorzata. Quella vena dolce e delicata, pura, non esiste più. Ora scrivo meno, non potrei costruire parole, ... (continua)
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qui nel mare giocano
i venti di terre
che lascio indietro
avanzando verso l'estate ancora accesa
, nello scirocco che si avviluppa al meltemi...
.si abbracciano i venti
qui dove non esiste terra di confine...
non so dove sono
,non ho... leggi...
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andena tatiana
Le sue 32 poesie in Riflessioni
Nel bianco del giorno
resto pallida di silenzio
attorno una folla di solitudine
sorrisi amari tradotti
dai miei occhi.
Mi muovo con fatica
nel rumore che non sento
corse e condivisioni
che non mi appartengono
solo occhi di bimbi
che aspettano
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Bastava guardare, osservare
i lampi di furbizia negli occhi della gente
che hai guardato con lo stupore
di un cerbiatto che va a morire
sotto agli spari di cacciatori che sono dietro
o forse avanti
che non distingui più.
Bastava tradurre,
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Si chiude un sipario
che è rosso come sangue senza fattore
che nessuno può donare per salvare altri.
Ora, mi
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Scivola la notte gonfia di stelle
mi acceco di un bagliore
che non posso vedere
così distanti e appannate
nel cielo qui a nord
sembrano ancora
più lontane
da dove,
in altri mondi
danzano un musica
che non ha note
cullando,
nella
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Il mondo così ridicolo: siamo circondati da bombe nelle scuole,
strategie di speculazione e terrore,
morti assurde mentre andiamo a fare missioni di pace,
mangiamo conservanti che sono ancora bombe cancerogene
quasi in commercio
ci fosse la
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Ferma, immobile nei giorni
che sono gli ultimi per credere,
appesa al muro
come ragnatela di una casa vuota
sono bandiera che non si muove
tutti i venti sono fuggiti
lasciandomi nella terra del sole
che non sorge ma solo soffoca.
Immobile
gli
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Scivolare nel fondo
in basso
dove un vortice risucchia carni e speranze
farsi prendere
come nella catena di una vecchia bicicletta
e cadere, semplicemente un volo
che faccia male
stordendo tutte le speranze
ubriacature da astemia
e ponga fine a
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Si sente la primavera ormai
c'è luce chiara intorno.
E io viaggio,
guardo la strada,
sento i rumori cambiati,
come
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Sono passi vuoti
che mi spaventano
nessuno aspetta che io arrivi o vada
nessuno mi aspetta più
da nessuna parte.
Le foglie a terra, di un giallo che ha perso l'oro
appaiono annerite da fumi che hanno ucciso anche me
sopravvivo a questo
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Andrò e verrò, chiudendo porte immaginarie
quando le mie finestre non lasceranno entrare
in tempo
l'aria
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Come il sipario
di un treno in partenza che abbassa le tende sporche
di una polvere che si è annidata nei polmoni di chiunque
Come il volo caduto di una ballerina
a carriera finita
che non si ritrova più nelle sue scarpe e nulla la
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occorrerà un silenzio,
come quando la neve rende ovattato ogni suono.
E in questo frastuono privo di corde vocali,
cantare ancora un inno che invochi amore.
Cercare ancora nei prati spogli di speranza.
Ghirigori tracciati con dita di bimbo a
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Un'aurora silenziosa
danza
ed io non posso udirne i movimenti
lenti e delicati
avanzare verso le zolle solitarie
della mia terra.
Si ode un canto, e forse sono
uccelli che migrano
e non hanno paura del cielo
volano diretti alle loro
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saremo aria e volo,
tessuto di calore.
Saremo poesia
che cura
e dolore medicato.
Saremo viaggio
anche nella immobilità,
saremo forza
anche nel dolore.
E anche quando ci sentiremo
in piste senza prospettiva di decollo
o binari morti
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Notte buia
arriva da lontano un vento senza nome
nel silenzio si muovono i miei fiori
rossi
si accendono stelle
forse lucciole
ma nulla brilla che sia fuori
tutto è dentro me
febbre, musica, presagio
poesia, forma
nella notte si
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