destionegiorno
Un tempo scrivevo molto.
Avevo parole che venivano a trovarmi ed assemblavo insieme, spesso riuscivo a farle danzare.
Il tempo, la vita, la consapevolezza, gli avvenimenti, mi hanno smorzata.
Quella vena dolce e delicata, pura, non esiste più.
Ora scrivo meno, non potrei costruire parole, ... (continua)
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qui nel mare giocano
i venti di terre
che lascio indietro
avanzando verso l'estate ancora accesa
, nello scirocco che si avviluppa al meltemi...
.si abbracciano i venti
qui dove non esiste terra di confine...
non so dove sono
,non ho... leggi...
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andena tatiana
Sei nata in me,
misteriosa fragranza di sangue e cellule
e in me hai nuotato e camminato
mentre con orizzonti infiniti davanti
disegnavo il tuo volto, con la matita del cuore
ogni preziosa parte da me colorata
ogni dettaglio, pensato, atteso, vissuto.
Mi sono calata in mare con te
e insieme ci siamo lasciate avvolgere
da cavalloni grandi
a galla
nella traversata della vita.
In ogni tortuoso sentiero non vi era altro salvagente
che la tua piccola, adorata
mano
la piccola mano che insieme a me
ha vinto ogni ostacolo, corrente avversa, naufragio.
Ora nuoti sola
e non posso insieme a te
farmi carico della schiuma cattiva che ti avvolge
e nemmeno
assorbire io i raggi malati
del tuo primo sole.
Posso solo guardarti annaspare
in cerca della tua spiaggia, del tuo primo lembo di terra
del tuo sale
e in disparte, con una ferita che piange
un misterioso coltello che mi ferisce ogni volta che tu sei ferita
un segreto male che mi addolora ad ogni tuo dolore
attendere
che il vento buono soffi per te, davanti a te,
per te.
E' vuota la mia mano dopo tanto stringere
manca la tua stretta, il cenno, la simbiosi
miracolo di amore, unione, disegno
perché io ti ho invocata, creata, voluta e dipinta
ed ancora io ti invoco, ti creo e mi invento per te
la gioia di un mondo che gioia non ha
e vorrei nei tuoi occhi un sole infinito, che ti protegga da ogni
ombra
perché ogni lampo trafigga me e non te
Nel mio mare sei nata
e io assorbirei come spugna di mare
ogni tuo dispiacere.
Galleggi e piangi nelle tue rive
e intravedi le isole cattive della vita
io posso soltanto respirare per te
tutto il male e cacciarlo, come un orco, come un lupo
come l'uomo nero
che ti ha rubato il sogno
io posso solo pregare, quel dio che non c'è
di far splendere per te, ancora
il faro di chi deve credere
ancora
alla vita
davanti a sé | 
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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